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Intervista a coach Tumidei

 I Chemifarma Baskérs, nelle prime cinque giornate di campionato, hanno dimostrato di essere una fintissima neopromossa, giungendo alla pausa con un bilancio di due vittorie, di cui una sul campo della forte Attila Porto Recanati, e tre sconfitte, ma sempre a testa alta e contro alcuni tra gli avversari più impegnativi del campionato. Dell’attuale situazione è tutto sommato contento coach Tumidei, che di questo buon inizio di stagione è il principale artefice.

Buongiorno coach. Complessivamente è soddisfatto di queste prime gare? Quali sono stati gli aspetti positivi e quelli negativi?

“Queste cinque giornate ci hanno fatto vedere che siamo competitivi in questo campionato. Va detto che abbiamo giocato al completo solo contro Vasto e nonostante una condizione fisica non ottimale per via degli acciacchi di Vico e Lorenzo Brighi abbiamo ben figurato anche contro le corazzate, quindi credo che senza infortuni possiamo battere chiunque. Dobbiamo migliorare la gestione degli ultimi possessi nei finali punto a punto: l’anno scorso non eravamo abituati a soffrire fino in fondo e contro Matelica e Senigallia abbiamo pagato questo fatto, ma sono convinto che riabituandoci ad avere nelle mani palloni pesanti miglioreremo di sicuro.”

Proprio riguardo ai finali punto a punto in casa contro Matelica e Senigallia quale fra i due la lascia maggiormente con l’amaro in bocca?

“Senza dubbio quella che mi ha dato più fastidio è stata la sconfitta con Matelica perché erano senza alcuni membri importanti del roster; noi, pur difendendo bene, abbiamo fatto una brutta prova offensivamente parlando e nonostante ciò siamo andati vicinissimi ad una pesante vittoria. Contro Senigallia, invece, pur avendo disputato una buona prestazione offensiva, abbiamo subito troppi punti nei minuti finali. Ma c’è anche il merito degli avversari: si sono guadagnati la vittoria segnando canestri difficili nei possessi decisivi.”

C’è qualche giocatore che in particolare l’ha sorpresa in queste prime cinque giornate?

“All’inizio della stagione avevo molte aspettative su Ruscelli, visto che quest’estate ha lavorato davvero sodo per arrivare pronto. Tuttavia c’è differenza tra avere aspettative alte e vederle realizzarsi sul campo: il fatto che un giovane del territorio stia viaggiando a 9,6 punti di media a partita deve rappresentare un vanto per la nostra società. Bisogna però che continui a dare il 100%, perché è difficile tenere questi numeri nell’arco di un intero campionato.”

“Civitanova sta portando avanti un progetto che è partito l’anno scorso, ha nel roster giovani da tutt’Italia nonché stranieri, e vanta anche Kaba Fofana, un americano col passaporto tedesco che sta viaggiando a 17 punti di media. Nella scorsa stagione hanno ottenuto la salvezza e quest’anno sono davvero forti. Vista la loro bassa età media credo che per vincere bisognerà contrastare la loro fisicità, intensità ed energia, cercando di mettere in crisi le loro certezze.”

La prossima gara sarà a Civitanova, contro la sorpresa del girone: quale sarà la chiave tattica per tentare un’altra impresa esterna?

Successivamente il calendario propone alcune partite più alla portata. Si può dire che la tempesta sta per terminare e che navigherete in acque più tranquille?

“No, io credo che la tempesta stia per iniziare: sapevamo che le prime partite sarebbero state dure ma che ci sarebbero servite per prendere le misure al campionato. Dopo Civitanova avremo sette scontri diretti da vincere assolutamente e in cui dovremo dare tutto quello che abbiamo. Questo campionato è molto equilibrato: se non metti la giusta grinta puoi perdere con chiunque, come è capitato a Recanati, clamorosamente sconfitta a Vasto due settimane fa.”

Alla presentazione della squadra ha dichiarato che non se la sentiva di darsi un obbiettivo a livello di classifica. Ora resta della stessa opinione?

“Gli obbiettivi generali sono provare a vincere ogni partita visto che ce la possiamo giocare con tutti e, come detto alla presentazione, essere ambiziosi. Purtroppo questo termine in un mondo dove conta il risultato è visto come utopico e poco pragmatico, quindi diciamo che l’obbiettivo minimo è salvarsi senza i playout. Una volta raggiunta questa certezza, vedremo se potremo puntare anche ai playoff.”

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