Dopo Brindisi, anche Mestre. Poche ore dopo l’affermazione nella trasferta più lunga della regular season, Forlì cala il bis nel turno infrasettimanale e supera anche la formazione veneta in quello che, classifica alla mano, era un incrocio delicatissimo.

Altri due punti in cascina utili a ‘smuovere’ la palude in cui la formazione di Antimo Martino si era cacciata nelle prime uscite stagionali. Attenzione, perché bruciare le tappe, ipotizzando di essersi definitivamente lasciati il momentaccio alle spalle, sarebbe ancora prematuro. Però ora la Pallacanestro 2.015 è tutt’altra squadra rispetto a quella ammirata sino al ko casalingo contro Scafati. Le sensazioni lanciate da Tavernelli e compagni sono infatti finalmente positive. Segnali di una squadra in grado finalmente di cogliere tutte le proprie potenzialità e di crederci sino alla sirena conclusiva. Anche nei momento difficili del match che, fisiologicamente, possono ancora palesarsi nell’arco dei 40’. Proprio come avvenuto, del resto, anche contro la stessa Mestre poche ore fa. L’Unieuro non è mai finita sotto nel punteggio, ma ha dovuto fare i conti con una Gemini mai doma. In grado di reagire al -14 della seconda frazione con 11 punti consecutivi di Curry per il -5 dell’intervallo. Quindi di rispondere per le rime alle bombe di Pepe, risalendo per ben due volte la china dal -9, fino ad impattare sull’80-80 a -1’40”. In quel frangente, i biancorossi di casa hanno seriamente rischiato la beffa. Anzi, fino a poche giornate fa, avrebbero senza dubbio fortemente rischiato il sorpasso definitivo di un’avversaria sempre pimpante. Tutto ciò non è invece avvenuto. Certo, con un pizzico di fortuna – Mestre ha sbagliato diverse conclusioni ‘comode’, tra cui quella del potenziale sorpasso -, ma anche con le qualità di una squadra che sta trovando mordente (recupero di Gaspardo e rimbalzo di Tavernelli nel finale) e una quadratura anche nella metà campo offensiva. Con leader conclamati (Allen nel finale si è caricato la squadra sulle spalle, Harper è determinante sotto ogni aspetto tattico) e lampi di un talento che finora non si era ancora palesato, come nel caso delle triple in serie di Pepe a cavallo tra terza e quarta frazione. Insomma, Forlì si è risvegliata dal torpore ed ora non attende altro che continuità di risultati e di prestazione.
Foto di Massimo Nazzaro









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